La storia di Fido
Esempio di cane fedele!
Il 30 dicembre 1943, in piena guerra, Borgo San Lorenzo fu oggetto di un violento bombardamento alleato, anche le Fornaci Brunori furono colpite e molti operai, tra cui Carlo Soriani, morirono. La sera stessa Fido si presentò come al solito alla fermata della corriera, ma ovviamente non vide scendere il suo amico. Gli operai scesero in silenzio, con facce pallide, Fido esaminò uno ad uno tutti i viaggiatori poi saltò sulla corriera e invano cercò fra i sedili Carlo Soriani. Tornò a casa da solo e la famiglia capì che Carlo non sarebbe più tornato. In pochi giorni nella piazzetta di Luco, tutti iniziano a notare questo cane fedele che aspetta.
Da allora, puntualmente, ripeté ogni pomeriggio per quasi quattordici anni questo suo viaggio da casa alla piazza. Anche negli ultimi anni di vita, quando le zampe non lo sorreggevano più, con gli occhi annebbiati, le orecchie ciondoloni, Fido, il cane fedele, era sempre lì, ad aspettare.
Il sindaco di Borgo ordina che Fido sia esentato dalla tassa sui cani e che possa circolare liberamente senza museruola. Il 9 novembre 1957 il cane viene premiato con una medaglia d’oro, durante una cerimonia in comune, alla presenza di molti concittadini e della commossa vedova di Soriani. Nel medesimo anno, il Comune di Borgo San Lorenzo decise di omaggiare Fido con un monumento costituito da un basamento in pietra, sovrastato da una statua in maiolica raffigurante il cane fedele, realizzata dallo scultore siciliano Salvatore Cipolla.
L’opera, nota come ”Monumento al cane Fido”, fu collocata in Piazza Dante accanto al Palazzo Comunale. Sul basamento, capeggiava la dedica: “A FIDO, ESEMPIO DI FEDELTÀ”. Il monumento venne inaugurato alla presenza dello stesso Fido e della vedova di Carlo Soriani. Pochi mesi dopo l’inaugurazione, la statua in maiolica venne distrutta da chi si riteneva infastidito dalla eccessiva notorietà di Fido. Il Comune decise, allora, di sostituirla con una in bronzo, collocata come la precedente sopra il basamento con la dedica.
Fido morì il 9 giugno 1958. La notizia fu diffusa al pubblico dal quotidiano fiorentino La Nazione con un titolo a quattro colonne. Il 22 giugno, La Domenica del Corriere commemorò Fido con una commovente copertina firmata da Walter Molino, che ritraeva il cane fedele in punto di morte sul ciglio della strada, con la corriera che ogni giorno attendeva sullo sfondo.
Quando morì, a Fido fecero il funerale e fu accompagnato da un corteo silenzioso, avvolto da un lenzuolo bianco, fino al cimitero di Luco, per permettergli di ricongiungersi finalmente con il suo Carlo: fu sepolto all’esterno del cimitero.
La tomba di Fido è stata ristrutturata grazie ad un Progetto scolastico della classe prima di Luco portato avanti dall’insegnante Di Marco. La persona che di fatto ha realizzato i lavori è Gucci Roberto, genitore di un bambino della classe. Il suo è stato un lavoro fatto con passione e amore per il proprio territorio. Corti Giovanni, ha gentilmente donato la lapide di marmo, nella quale ha riportato la frase originale: “SOTTO QUESTA TERRA LA PIETA’ MUGELLANA HA RACCOLTO LE POVERE OSSA DEL CANE FIDO, IL CUI NOME VOLO’ PER IL MONDO A SIMBOLEGGIARE UNA CIECA FEDELTA’ NON TROPPO COMUNE FRA GLI UOMINI”.
Gabriella di Marco